
“Parlando di sostenibilità aziendale bisogna considerare l’aspetto green del neon”
Vi proponiamo un estratto dell’intervista a Marisa Graziati sul restyling d’immagine aziendale. Il CEO e voce di F/ART, azienda leder nel settore di produzione di trasformatori per luci al neon, ha saputo portare l’azienda a essere un esempio globale di sostenibilità e comunicazione eco-friendly.
Come mai avete deciso di passare ad una strategia aziendale di tipo sostenibile?
Non abbiamo cambiato strategia in quanto abbiamo sempre applicato la sostenibilità ove possibile, bensì abbiamo dato un nome e un volto al pensiero e all’obiettivo di mio padre, iniziando a raccontare cosa facciamo invece di limitarci solamente a farlo: realizzare prodotti indistruttibili e resistenti in qualunque condizione di utilizzo, interno o esterno.
Quali sono state le criticità riscontrate durante questo passaggio?
Non avendo cambiato strategia non possiamo parlare di difficoltà, semmai di alcune piccole incomprensioni dovute al nuovo linguaggio comunicativo utilizzato dall’azienda che, lavorando nel B2B da oltre 70 anni, ora si è trovata nella condizione di affiancare una comunicazione B2B pura ad una B2C. Ma i clienti storici sono stati molto felici di accogliere e sposare questa nuova vision che l’azienda si è prefissa.
Come definireste la vostra strategia di marketing nell’ottica della visione sostenibile dell’impresa?
Si dovrebbe parlare di strategia di “leader di prodotto”, in quanto realmente leader nel mercato mondiale dei trasformatori per neon. Però ci piace più definirla una strategia trasparente e onesta, dove poter far emergere le reali capacità e potenzialità dell’azienda, sia nel realizzare i migliori trasformatori per neon (da cui “leader di mercato”) sia nel sostenere e mantenere l’interesse globale per il neon come forma artistica e luminosa.
In cosa consiste concretamente l’applicazione di politiche ecosostenibili?
L’attenzione alla sostenibilità deriva, come detto sopra, dalla visione del fondatore dell’azienda: realizzare i prodotti più duraturi e performanti nel settore. La migliore forma di sostenibilità in ambito industriale non si realizza con la riciclabilità dei prodotti, bensì con prodotti che non necessitano interventi di manutenzione o sostituzione per il maggior tempo possibile. I nostri trasformatori durano nella maggior parte dei casi 30 anni (con utilizzo 24/7) con alcuni picchi anche fino a 50-60 anni e questa è la realizzazione più evidente della nostra politica ecosostenibile.
Parlando di sostenibilità ambientale, va considerato che il neon (da non confondere assolutamente con le lampade fluorescenti) è “green”. Nel 2010 l’autorità americana UL ha riconosciuto la lampada a catodo freddo come la fonte di luce più sostenibile al mondo: ha una durata elevata (100.000 ore), si può ricaricare di gas, ha alta efficienza e consumi non elevati. Inoltre essendo una tecnologia proposta 100 anni fa e man mano implementata, ha portato con sé un sistema di smaltimento sviluppato che le nuove fonti di luce più recenti non hanno.
Per i trasformatori inoltre, abbiamo pensato anche ad imballi sostenibili: realizzati in cartone la cui superficie riporta le istruzioni di montaggio, senza bisogno di sprecare ulteriore carta e materiale da imballaggio.
Da sempre, non trascuriamo inoltre la “sostenibilità umana”: dal 1945 produciamo i nostri prodotti in Italia, vogliamo dare un valore aggiunto al territorio trevigiano dove siamo presenti da sempre. Non abbiamo mai ceduto al delocalizzare la produzione in altri paesi dove il costo della vita e lo sfruttamento prevalgono sul pensiero etico.
A quale target è diretta la vostra politica di green marketing?
Quando si parla di sostenibilità ambientale il target non può che essere molto vasto; nel nostro caso si parte dai soffiatori (gli artigiani che realizzano materialmente le lampade a neon) agli elettricisti, dagli artisti agli architetti d’interni, che desiderano per le loro installazioni materiali green e che non richiedano manutenzioni frequenti.
Originaria di Cagliari, laureata in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo, in trasferta a Milano. Appassionata al tema ambientale, in particolar modo in ambito comunicativo e artistico.
Questa passione mi è stata trasmessa innanzitutto dalla mia famiglia, che ha sempre cercato di educarmi verso un’etica ecologista e attenta a tutto ciò che la natura ci offre. Ho continuato su questa scia di pensiero anche perché provengo da un territorio che dovrebbe essere valorizzato e preservato proprio sotto questo punto di vista. La Sardegna infatti è una terra che mi ha spronata a informarmi sempre più su questi temi, spingendomi a continuare la mia formazione attraverso un master in Gestione e Comunicazione della sostenibilità presso l’Università Cattolica di Brescia.
Inoltre, il continuo rapido aggravarsi della situazione ambientale del nostro pianeta, mi ha portato a sostenere che l’unica via di sviluppo della società possa essere quella eco-sostenibile. In un mondo in cui ormai l’economia è diventata il fulcro della crescita, la circular economy diventa fondamentale e con essa tutte le attività che la promuovono, come il green marketing.